Cara Italia,
la scuola Americana vince.
È esattamente come nei film, è la scuola dei sogni.
Vado a scuola dal lunedì al venerdì (riabituarsi al sabato
sarà un trauma), dalle 7.25 alle 14.24. Sì, 24, non ho sbagliato a scrivere. Non
è nemmeno tanto pesante svegliarsi un’ora prima che in Italia perché qua vado a
letto piuttosto presto, non dovendo studiare 567 pagine di scienze, 828 di
filosofia, 214 di storia e un migliaio tra italiano e latino.
La scuola è divisa in due semestri: ogni giorno fino a
gennaio faccio le stesse quattro materie, ciascuna per circa un’ora e 25
minuti. A metà gennaio cambierò materie e farò quelle per il resto dell’anno,
quindi otto materie in totale, e per ognuna il programma di un anno in sei
mesi. Nella maggior parte degli Stati il
sistema è diverso, per cui scelgono molte materie che fanno per tutto l’anno in
periodi di 45 minuti, un po’ più in stile italiano. All’ inizio credevo che
sarebbe stato molto noioso fare le stesse materie ogni giorno e per così tanto
tempo, ma ancora una volta NIENTE PREGIUDIZI. I professori non spiegano a ruota
libera per tutto il tempo, tra una spiegazione e l’altra ci fanno fare attività
pratiche per evitare una dormita di gruppo e sono molto molto simpatici. Cercano
di essere le stesse persone sia nella scuola che al di fuori, per cui ci
chiamano per nome (se non addirittura per soprannome), se ci vedono giù di
morale ci parlano per cercare di aiutarci e sono spessissimo coaches. Il mio
prof di fisica ad esempio è l’allenatore della squadra femminile di calcio per
cui le ragazze con cui mangio (che sono calciatrici convinte) hanno un ottimo
rapporto, quasi di amicizia, con lui.
L’ansia per le verifiche e per le interrogazioni in America
non è contemplata. I test orali non
esistono e le verifiche sono semplicissime, tutte crocette: fa ridere come i
miei compagni le ritengano difficili, io che sono italiana per ora ho tutte A e
sono ritenuta un genio dei migliori. Per ora cerco di non pensare al ritorno in
Italia perché per quanto riguarda la scuola, quello sì che mette ansia. I compiti
sono pochi (variano leggermente a seconda del livello della materia) perché la
scuola stessa promuove sport e clubs pomeridiani, e qua la maggior parte dei
ragazzi ha un lavoro serale.
Ci sono tre livelli per ogni materia, Standard, CTP e Advanced
Program. La differenza fondamentale è il carico di lavoro da svolgere a casa, gli
insegnanti pretendono di più, ma niente pressioni inutili.
Le mie materie di questo primo semestre sono American
Government che è davvero molto interessante perché per la prima volta capisco
come gira il mondo in cui vivo, English 11 (con i ragazzi un anno più piccoli perché
sarebbe difficile partire con il livello più alto), Physics e Environmental
Science che è scienze ambientali per cui parliamo di inquinamento e cose così.
Il mio prof di Inglese ha 25 anni, quello di Fisica 65. Fratellone che mi loda per la pronuncia quasi perfetta e
fa di tutto per convincermi a leggere in classe e intervenire per poi
complimentarsi, e quasi nonno che mi ama perché ama l’Italia ed è più
interessato aa imparare parole in italiano che a insegnarci fisica.
Nel secondo semestre farò USA History, Pre-Calculus,
Photography e English 12 (il livello più alto).
L’unico problema qua è che tendono a dividere le materie,
nel senso che algebra, geometria, trigonometria e statistica sono quattro
materie diverse, così come biologia, anatomia, scienze della terra e chimica. Loro
riescono a dividerle nei quattro anni di liceo, ma io che sto qua solo uno farò
solo una minima parte del programma italiano in cui matematica e scienze
significano una piccola parte di tutto.
A metà giornata ho i 45 minuti di TASC che posso decidere
con che prof passare per chiarire eventuali dubbi, mangiare una merendina,
socializzare. Ogni ragazzo ogni lunedì programma il suo TASC per i seguenti quattro
giorni per cui non sono quasi mai con le stesse persone.
Ci sono quattro turni per il pranzo, che dura 25 minuti, e
si può decidere se portarsi il cibo da casa o mangiare i piatti rigorosamente
fritti, qualsiasi cosa siano, della
mensa scolastica. Sconsiglio la pizza, perché non è pizza.
I mitici armadietti esistono e sono a prova di bomba per cui
ora mezza scuola sa la mia combinazione perché i primi giorni non riuscivo
proprio ad aprire quella scatola verde e chiedevo a gente a caso, che o mi
prendeva per deficiente o prima di trarre conclusioni cercava di capire come
potesse essere possibile che io non fossi capace.
Sono gli alunni a spostarsi da classe a classe mentre i prof
stanno immobili ad aspettare sorridenti dietro la cattedra e nei bagni c’è
SEMPRE la carta igienica.
Da come descrivi, alcuni aspetti della scuola americana sono a dir poco fantastici. Forse una via di mezzo tra la nostra e la loro scuola non sarebbe male. Un livello di insegnamento alto che permetta pero' di vivere un po' piu' sereni e che non trascuri lo sport. Continua ad aggiornarci con le tue bellissime occasioni. Ciao...
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RispondiEliminaciao Matteo, giustissimo! Grazie mille del commento, Mati mi ha detto della tua idea e sto pensando quasi seriamente a scrivere un libro. Tienila d'occhio tu che deve ancora avere la media del 12958 anche senza la mia guida. Tanti saluti!
RispondiEliminaCiao Dile! Come stai??
RispondiEliminaLe pagine di questo tuo "diario di bordo" sono fantastiche e mi piacciono davvero un sacco, soprattutto la parte sugli armadietti a prova di bomba ahahah goditi ogni attimo di questa bellissima esperienza ❤️
Manchi un sacco🌸 Giulia
Hey Jules! Scusami ho visto solo ora il commento. Grazie mille, mi fa moltissimo piacere che tu le legga e le apprezzi <3 Manchi anche tu, qua sono tutti un po' capre, manca proprio un genio come te! <3
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