sabato 3 ottobre 2015

Scuola in New Hampshire


Cara Italia,

la scuola Americana vince.

È esattamente come nei film, è la scuola dei sogni.

Vado a scuola dal lunedì al venerdì (riabituarsi al sabato sarà un trauma), dalle 7.25 alle 14.24. Sì, 24, non ho sbagliato a scrivere. Non è nemmeno tanto pesante svegliarsi un’ora prima che in Italia perché qua vado a letto piuttosto presto, non dovendo studiare 567 pagine di scienze, 828 di filosofia, 214 di storia e un migliaio tra italiano e latino.

La scuola è divisa in due semestri: ogni giorno fino a gennaio faccio le stesse quattro materie, ciascuna per circa un’ora e 25 minuti. A metà gennaio cambierò materie e farò quelle per il resto dell’anno, quindi otto materie in totale, e per ognuna il programma di un anno in sei mesi.  Nella maggior parte degli Stati il sistema è diverso, per cui scelgono molte materie che fanno per tutto l’anno in periodi di 45 minuti, un po’ più in stile italiano. All’ inizio credevo che sarebbe stato molto noioso fare le stesse materie ogni giorno e per così tanto tempo, ma ancora una volta NIENTE PREGIUDIZI. I professori non spiegano a ruota libera per tutto il tempo, tra una spiegazione e l’altra ci fanno fare attività pratiche per evitare una dormita di gruppo e sono molto molto simpatici. Cercano di essere le stesse persone sia nella scuola che al di fuori, per cui ci chiamano per nome (se non addirittura per soprannome), se ci vedono giù di morale ci parlano per cercare di aiutarci e sono spessissimo coaches. Il mio prof di fisica ad esempio è l’allenatore della squadra femminile di calcio per cui le ragazze con cui mangio (che sono calciatrici convinte) hanno un ottimo rapporto, quasi di amicizia, con lui.

L’ansia per le verifiche e per le interrogazioni in America non è contemplata.  I test orali non esistono e le verifiche sono semplicissime, tutte crocette: fa ridere come i miei compagni le ritengano difficili, io che sono italiana per ora ho tutte A e sono ritenuta un genio dei migliori. Per ora cerco di non pensare al ritorno in Italia perché per quanto riguarda la scuola, quello sì che mette ansia. I compiti sono pochi (variano leggermente a seconda del livello della materia) perché la scuola stessa promuove sport e clubs pomeridiani, e qua la maggior parte dei ragazzi ha un lavoro serale.

Ci sono tre livelli per ogni materia, Standard, CTP e Advanced Program. La differenza fondamentale è il carico di lavoro da svolgere a casa, gli insegnanti pretendono di più, ma niente pressioni inutili.

Le mie materie di questo primo semestre sono American Government che è davvero molto interessante perché per la prima volta capisco come gira il mondo in cui vivo, English 11 (con i ragazzi un anno più piccoli perché sarebbe difficile partire con il livello più alto), Physics e Environmental Science che è scienze ambientali per cui parliamo di inquinamento e cose così.

Il mio prof di Inglese ha 25 anni, quello di Fisica 65. Fratellone  che mi loda per la pronuncia quasi perfetta e fa di tutto per convincermi a leggere in classe e intervenire per poi complimentarsi, e quasi nonno che mi ama perché ama l’Italia ed è più interessato aa imparare parole in italiano che a insegnarci fisica.

Nel secondo semestre farò USA History, Pre-Calculus, Photography e English 12 (il livello più alto).

L’unico problema qua è che tendono a dividere le materie, nel senso che algebra, geometria, trigonometria e statistica sono quattro materie diverse, così come biologia, anatomia, scienze della terra e chimica. Loro riescono a dividerle nei quattro anni di liceo, ma io che sto qua solo uno farò solo una minima parte del programma italiano in cui matematica e scienze significano una piccola parte di tutto.

A metà giornata ho i 45 minuti di TASC che posso decidere con che prof passare per chiarire eventuali dubbi, mangiare una merendina, socializzare. Ogni ragazzo ogni lunedì programma il suo TASC per i seguenti quattro giorni per cui non sono quasi mai con le stesse persone.

Ci sono quattro turni per il pranzo, che dura 25 minuti, e si può decidere se portarsi il cibo da casa o mangiare i piatti rigorosamente fritti, qualsiasi cosa siano, della  mensa scolastica. Sconsiglio la pizza, perché non è pizza.

I mitici armadietti esistono e sono a prova di bomba per cui ora mezza scuola sa la mia combinazione perché i primi giorni non riuscivo proprio ad aprire quella scatola verde e chiedevo a gente a caso, che o mi prendeva per deficiente o prima di trarre conclusioni cercava di capire come potesse essere possibile che io non fossi capace.

Sono gli alunni a spostarsi da classe a classe mentre i prof stanno immobili ad aspettare sorridenti dietro la cattedra e nei bagni c’è SEMPRE la carta igienica.

 

5 commenti:

  1. Da come descrivi, alcuni aspetti della scuola americana sono a dir poco fantastici. Forse una via di mezzo tra la nostra e la loro scuola non sarebbe male. Un livello di insegnamento alto che permetta pero' di vivere un po' piu' sereni e che non trascuri lo sport. Continua ad aggiornarci con le tue bellissime occasioni. Ciao...

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  3. ciao Matteo, giustissimo! Grazie mille del commento, Mati mi ha detto della tua idea e sto pensando quasi seriamente a scrivere un libro. Tienila d'occhio tu che deve ancora avere la media del 12958 anche senza la mia guida. Tanti saluti!

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  4. Ciao Dile! Come stai??
    Le pagine di questo tuo "diario di bordo" sono fantastiche e mi piacciono davvero un sacco, soprattutto la parte sugli armadietti a prova di bomba ahahah goditi ogni attimo di questa bellissima esperienza ❤️
    Manchi un sacco🌸 Giulia

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    1. Hey Jules! Scusami ho visto solo ora il commento. Grazie mille, mi fa moltissimo piacere che tu le legga e le apprezzi <3 Manchi anche tu, qua sono tutti un po' capre, manca proprio un genio come te! <3

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