Ogni giorno, o quasi, è una novità qua in New Hampshire. C’è
sempre qualcosa di diverso o nuovo che cambia la mia giornata in meglio,
dettagli che diventano sorrisi.
Ogni giorno a metà giornata abbiamo un periodo chiamato
TASC. Sono quarantacinque minuti da passare con un prof a scelta per fare i
compiti o chiedere aiuto, e io il venerdì ho il TASC fisso con la prof di
fotografia (anche se sarò nel suo corso solo da gennaio) perché il martedì
pomeriggio frequento il “photography club”.
Quindi oggi, durante il mio TASC, ho sviluppato il mio primo
rullino. È stata un’emozione grandissima, sia tornare indietro ai tempi in cui
il digitale era un sogno, sia vedere le
mie foto prendere vita su un foglio bianco, giochi di luci e di magia.
Nel pomeriggio sono andata al centro commerciale di
Portsmouth con Alex e Casey. Le ho conosciute lunedì ad un meeting organizzato
dalla scuola per i nuovi studenti: fanno parte dei “peers” ovvero ragazzi del
liceo che si occupano di far sentire a casa chiunque, e loro ci sono riuscite
alla grande.
Qua, invece del “facciamo un giro in centro” c’è il “let’s
go to the mall”, perché in NH boschi e paesini di quattromila abitanti spuntano
come funghi, ma di città in cui fare shopping penso ce ne siano tre.
Abbiamo comprato oggetti inutili blu in preparazione della
“spirit week”: da lunedì a venerdì tutta la scuola ogni giorno avrà un tema da
seguire: lunedì pyjama day, martedì taki tourists e gli altri non me li ricordo
a eccezione di venerdì che è il class’ color day; il colore dei seniors è blu,
quindi noi tre dovremmo vestirci di blu (che tra l’altro è il mio colore
preferito yee) per poi correre all’attesissimo football game, che è sì di
routine ma resta sempre speciale e non annoia mai.
Dopo di che c’è stata la disperata ricerca dell’ “homecoming
dress”: sabato sera la scuola organizza una festa e le ragazze devono avere
rigorosamente un vestito, ma niente tacchi perché rovinano il pavimento della
palestra enormemente grande in cui si svolgerà il tutto.
L’altro ieri invece, a proposito di nuove esperienze, sono
andata per la prima volta in gita scolastica. Non si prospettava come una gita
super entusiasmante essendo downtown ed essendo una gita all’insegna del
“vediamo quanto è pulita l’acqua di questo fiume artificiale”, ma ancora una
volta la voce nella mia testa che ripete no ai pregiudizi ha vinto: è stato
molto interessante e allo stesso tempo divertentissimo. Sono riuscita a
socializzare con un sacco di classmates che mi amano a prescindere perché sono
italiana e che mi hanno pregato di
insegnare loro le parolacce. Non ho rifiutato ma ho cercato di insegnare loro
anche qualcosa di carino però le parolacce hanno avuto la meglio.
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