lunedì 19 ottobre 2015

Homecoming Week (5-10 ottobre 2015)


Nessuno sa a cosa serva l’ homecoming e perché esista.
Si sa pero’ che é America, e un liceo americano non é liceo e men che meno non é americano senza l’ homecoming week.
L’ homecoming andava dal 5 al 10 ottobre e ogni giorno dovevamo travestirci in maniera diversa:
lunedì pigiama
martedì’ turisti
mercoledì ragazzi del college (-what does it mean? -have you got an american college sweatshirt? -no, I’m from Italy -well, this could be a problem)
giovedì candidati alla presidenza
e venerdì ogni anno doveva vestirsi del suo colore. Io sono senior, ultimo anno, quindi ero blu dalla testa ai piedi.
Giovedì avevo partecipato relativamente poco alla decorazione del corridoio principale, e non avevo la minima idea di quello che sarebbe stato il risultato finale:
venerdì sono entrata a scuola e mi sono trovata travolta in un gruppo di seniors strillanti di gioia ma anche di tristezza (perche’ il liceo é tutto, lasciarlo per il college é lasciare una vita e iniziarne un’altra, un po’ come me, solo che io sono io e a qualcuno non piacciono i cambiamenti).
Il corrido era una meraviglia. Era diviso in quattro sezioni, una per ogni anno: un oceano formato da animali quali delfini, tartarughe ecc ecc disegnati alla perfezione, stelle filanti verdi e blu penzolanti dal soffitto. Un deserto, il pavimento ricoperto di vera sabbia e con al centro una piramide a dimensioni non reali ma quasi fatta per passarci sotto. Una giungla, pareti ricoperte di verde, animali come per l’oceano, liane verdi ovunque. In conclusione l’”area” dedicata ai seniors, che sono un po’ come eroi: una quindicina tra ragazzi e ragazze in blu riempivano lo spazio sorridenti: i seniors sono il loro stesso mondo, non c’è bisogno di giungle, oceani o deserti in cui classificarli. Un proiettore proiettava sul muro foto di quest’anno e dei tre precedenti, ricordi di cui io sto entrando a far parte; appesi al soffitto c’erano pensieri e parole di tutti noi del quarto anno: “cosa ti mancherà di questa scuola a parte i tuoi amici?” io ho scritto “tutto”.
Le finestre del corridoio che danno sulla mensa che è al centro dell’edificio erano ricoperti di cartelloni che formavano la scritta “2016, wonders seniors”.
Nel pomeriggio sono andata alla partite di football e pallavolo con le mie amiche. Sebbene di football e pallavolo mi interessi relativamente, mi è piaciuto moltissimo:mi sono sentita accolta in una grande famiglia perchè tutti conoscono tutti e tutti mi trattano come se fossi da sempre una di loro. La temperatura era bassissima ma era impossibile avere freddo stretta in mezzo a tutti quei sorrisi.
(Il team di football ha miracolosamente vinto mentre quello di pallavolo ha miracolosamente perso).
In conclusione di una settimana di risate e di festa, sabato 10 ottobre la scuola aveva organizzato una festa nella palestra della scuola.
(la palestra della mia scuola americana e’ il doppio di quella della scuola italiana. Non manca pero’ anche una palestra in stile liceo scientifico g ferraris e una sala tipo palestra della Robur -chi è di Varese può immaginare- giusto per soddisfare chiunque)
Primo “american party”: mi sono preparata a casa di Alex insieme a lei e Casey e ci siamo dirette alla festa strategicamente in ritardo per evitare la fila al gelo: eravamo vestite come per una festa a Ferragosto ma c’erano tre gradi celsius.
Siamo entrate a scuola  e ci siamo tolte le scarpe per non rovinare il pavimento della palestra che è sempre brillantissimo, poi ci siamo immerse nella musica.
Mi sono divertita tantissimo e ho conosciuto un sacco di nuove persone, mi mancavano le feste in stile Italia super loud mischiate alla cultura americana, e so che quando tornerò mi mancheranno gli americani (alle feste e non) in stile “YOU’RE THE ITALIAN GIRL RIGHT? THAT’S AWESOME!”
Se siete “close minded” preparatevi psicologicamente prima di una festa negli USA perchè il twerking qua fa parte della cultura e le ragazze ne vanno particolarmente fiere. Ho evitato di farmi coinvolgere ma prometto che vale la pena andarci comunque perchè fanno morire dal ridere, sto pure rivalutando la mia opinione su Miley Cyrus.

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